Nel 2022, la rivista Complementary Therapies in Clinical Practice (vol.46) ha pubblicato un interessante studio intitolato “The Impact of COVID-19 on Reiki Practitioners: Perceptions and Trends” che ha gettato luce sull’influenza della pandemia sulla pratica del Reiki.
Gli obiettivi di questo studio erano molteplici. In primo luogo, si è cercato di analizzare l’impatto personale che la pandemia ha avuto sui professionisti del Reiki e sul loro lavoro. In secondo luogo, si è voluto indagare sulle loro percezioni riguardo al futuro della professione e sul successo dei trattamenti di Reiki. Infine, si è cercato di comprendere l’esperienza e l’opinione dei professionisti del Reiki riguardo ai trattamenti a distanza rispetto a quelli tradizionali.
Per raggiungere questi obiettivi, sono state condotte interviste semi-strutturate con 10 professionisti del Reiki, tutti registrati presso il CNHC (Complementary and Natural Healthcare Council) o impegnati in contesti clinici. Le interviste sono state registrate, trascritte e sottoposte ad analisi tematica.
I risultati dello studio sono stati illuminanti. Innanzitutto, è emerso che i professionisti del Reiki sono stati personalmente colpiti dalla pandemia, subendo una significativa perdita di reddito e percependo di non essere in grado di fornire supporto ai propri clienti come al solito. Tuttavia, molti di loro hanno trasformato questa sfida in un’opportunità per concentrarsi su se stessi e per trovare nuove modalità di sostegno alla comunità.
Inoltre, è emerso che i professionisti del Reiki hanno avuto opinioni contrastanti riguardo all’utilizzo dei dispositivi di sicurezza personali durante i trattamenti. Mentre coloro che operano in contesti clinici consideravano tali misure una barriera minore, quelli che lavorano a domicilio esprimevano maggiori preoccupazioni per la sicurezza. Tuttavia, la maggior parte dei professionisti del Reiki ha ritenuto possibile adattarsi alle normative senza che i dispositivi di sicurezza influenzassero l’efficacia dei trattamenti.
Sul fronte delle prospettive future, i professionisti del Reiki hanno riconosciuto il ruolo importante che le nuove tecnologie svolgono nel superare la distanza sociale imposta dalle misure di contenimento. Hanno utilizzato Zoom, WhatsApp, e-mail e messaggi di testo per mantenere il contatto con i loro clienti e per supportare la comunità. Tuttavia, è emerso che le persone più anziane, meno abituate a queste forme di comunicazione, si sono sentite più isolate.
Inoltre, i professionisti del Reiki hanno sottolineato l’importanza del self-care durante la pandemia, incoraggiando sia se stessi che i loro clienti a praticare l’auto-trattamento del Reiki e a prendersi cura del proprio benessere. Hanno inoltre raggiunto la comunità più ampia attraverso attività di gruppo virtuali e trattamenti a distanza, in particolare fornendo supporto alle persone vulnerabili.
Infine, l’uso del Reiki a distanza è drasticamente aumentato durante la pandemia, in quanto è stato utilizzato per affrontare l’isolamento sociale e la mancanza di contatto umano. Tuttavia, i professionisti del Reiki hanno riconosciuto che i trattamenti in persona continuano ad avere un ruolo importante nell’esperienza dei clienti, poiché permettono una presenza fisica e un rapporto umano più pronunciati.
In conclusione, questo studio ha fornito un’analisi approfondita sull’impatto della pandemia sui professionisti del Reiki. È emerso che la pandemia ha portato sfide significative, ma ha anche creato opportunità per il self-care, l’innovazione tecnologica e il sostegno alla comunità. Mentre i trattamenti a distanza sono stati considerati validi e benefici, i trattamenti in persona sono ancora percepiti come necessari per un’esperienza più tangibile e coinvolgente.