Chiara Grandi è la prima Komyo Reiki teacher italiana, ha fondato nel 2005 l’Associazione Komyo Reiki Kai Italia (successivamente diventata Komyo Reiki Do Italia) portando per prima gli insegnamenti del Reiki Tradizionale Giapponese del Reverendo Hyakuten Inamoto sul territorio nazionale.
La Komyo Reiki Do Italia svolge un’importantissima attività di diffusione e divulgazione degli insegnamenti tradizionali del Reverendo Inamoto e sono onorato e felice di poterla sostenere come associato.
Ho intervistato Chiara Grandi ponendole le 10 domande che seguono.
Perché ti sei accostata alla pratica Reiki?
Perché avevo un problema fisico che mi procurava dolori e relativo malumore, mi stavo indebolendo, ma grazie al metodo del Rev. Hyakuten Inamoto, in poche settimane ero riuscita a risollevarmi.
Che cosa ti piace della pratica Reiki?
Il fatto che si possa abbinare ad altre discipline olistiche e creare sinergia.
Quale pensi sia la consapevolezza più importante che ti ha dato Reiki nel tuo cammino di crescita personale?
Il Reiki Ryoho mi fa sentire libera di seguire le mie intuizioni, e percepire cosa necessita il momento presente mi permette di ascoltarmi ed evolvermi.
Qual è secondo te il motivo principale che fa accostare le persone alla pratica Reiki?
Finora ho notato che si avvicinano più per bisogno di serenità o per alleviare problematiche di ogni genere, alcuni giovani però si avvicinano per curiosità. Sentono che manca qualcosa alle conoscenze che sono state finora trasmesse loro.
Secondo la tua esperienza, qual è il più importante beneficio che la pratica Reiki porta alle persone?
Dona equilibrio emotivo, e questo cambia davvero la vita: quando sai gestire le tue emozioni, gestisci tutto in modo migliore, risolvi i problemi senza fatica, sai sempre di cosa hai bisogno e come ottenerlo.
Quale domanda su Reiki i tuoi allievi ti fanno più spesso?
Di solito ricevo molte domande tecniche, per esempio se le mani donano entrambe la stessa energia, come mai si percepiscono sensazioni diverse, oppure mi domandano se praticando più volte il trattamento si ottengono prima i risultati. Quesiti come questi.
Qual è secondo te il principale ostacolo ad una maggior diffusione di Reiki in Italia?
Il fatto che la gente lo veda come qualcosa di esoterico, e non come una tecnica pratica. Probabilmente il fatto che non vi sia digitopressione come lo shiatsu e che lo si apprenda così velocemente, lo fa sembrare poco credibile. Eppure si notano gli stessi risultati sia con il reiki che con le altre tecniche per il riequilibrio del nostro sistema energetico.
Cosa pensi si potrebbe fare per agevolare la diffusione della terapia Reiki nelle strutture sanitarie nazionali?
Mostrare i risultati. Le persone soddisfatte dal Reiki dovrebbero diffondere le loro esperienze. Più se ne parla e più diventa di dominio pubblico.
Di tutte le opinioni (positive e negative) che circolano a proposito di Reiki quale ti fa sorridere di più? E quale ti fa più riflettere?
Per entrambe: quando dicono che il Reiki può danneggiare. Come può danneggiare l’Energia che sostiene la vita? Il Reiki non è nè positivo nè negativo, è un’Energia che si muove. Quando c’è movimento c’è vita e tutto va bene.
Se dovessi con una sola parola descrivere Reiki che parola useresti?
Flessibile, come l’Universo: sempre in movimento, in continuo cambiamento.
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One Comment on “Reiki è flessibile: intervista a Chiara Grandi”
Leggendo l’intervista, mi sono posta le domande che hai fatto a Chiara Grandi e, anche se non sono l’intervistata, mi sento di dare la mia risposta…non perchè siano inconfutabili e preziose, ma, molto più semplicemente , perchè potrebbero trovare un riscontro con altri che si sono avvicinati al Reiki e lo praticano
Io sono arrivata al Reiki dietro “suggerimento” di un’amica che conosceva la mia situazione : ero annientata, disorientata , con tanto dolore nel cuore , rabbia e rimpianti. Una parte di me era scettica, l’altra mi sospingeva a tentare Ho ascoltato la seconda e sono arrivata da Federico, totalmente impreparata e ignara che , da quel momento, sarebbe iniziata la mia trasformazione. Descriverlo a parole è difficile anche perchè, inevitabilmente, si tende a dare una forma logica . Molti mi hanno chiesto “Ma cosa provi quando fai Reiki” , “Cosa accade quando pratichi”, “Come fai a dimostrare che funziona”….non ho mai dato risposte a queste domande se non invitando queste persone a provare Reiki loro stesse: al momento, nessuno ha tentato. Ovviamente parlo per me : praticare Reiki è stato il primo, meraviglioso gesto d’amore che ho avuto per me stessa ed è stato come dare acqua ad un fiore assetato. Certo mi capita di traballare, di cadere ma non ho mollato…ho chiesto aiuto al gruppo e a Federico, ho praticato anche e soprattutto quando stavo male emotivamente. E sono qui …con un sorriso nel cuore perchè so che Reiki è dentro e intorno a me e non mi abbandona. E , poi, ho una meta da raggiungere…una meta che per me significa tutto : conseguire il 3 livello. Non per sentirmi “grande” ma per dare amore, riconoscimento, perdono a me stessa