Il “Leiki” della signora Takata

Federico ScottiRisorse ReikiLascia un commento

Reiki diario Takata
Pubblico qui una pagina del diario della signora Takata datata 10 dicembre 1935. All’epoca la Takata era studentessa Reiki del maestro Hayashi in Giappone, nella scuola Hayashi Reiki Kenkyukai (Centro di Ricerca Reiki di Hayashi).
Questa pagina è molto interessante in quanto ci fornisce alcune informazioni molto utili rispetto a quella che era la pratica Reiki secondo Hayashi attraverso le parole della Takata.
Molto simpatico l’esordio della parola Leiki per indicare Reiki, in quanto in giapponese non esiste un suono chiaro per la R.
Segnalo in particolare 5 punti importanti:
  1. Il riferimento all’hara (2 pollici sotto l’ombelico), come centro chiave per entrare in profonda risonanza con l’Energia Reiki.
  2. L’atteggiamento mentale del praticante Reiki che deve essere profondamente meditativo. Più si è in uno stato meditativo e più il trattamento è efficace.
  3. Il riferimento alla pratica di Gassho Seishin Toitsu come propedeutica alla concentrazione mentale funzionale al trattamento
  4. Il riferimento alla pratica di Byosen Reikkan Ho per individuare gli squilibri energetici della persona.
  5. Il riferimento al terzo principio del Reiki Kansha Shite la gratitudine, quale aspetto fondamentale per il controllo della mente ed elemento importante per predisporsi ad un atteggiamento di tipo meditativo.

Diario Takata 10 dicembre 1935 Diario Takata 10 dicembre 1935

10 dicembre 1935

“Significato di” Leiki”

L’energia dentro di sé, quando concentrata e applicata al paziente, curerà tutti i disturbi.

È la cura più grande della natura, che non richiede medicine.

Aiuta sotto tutti gli aspetti, la vita umana e animale.

Per concentrarsi bisogna purificare i pensieri e le parole e meditare per far uscire l’”Energia” dall’interno.

Essa è situata nella parte inferiore dello stomaco a circa 2 pollici sotto l’ombelico.

Siedi in una posizione comoda, chiudi gli occhi, concentrati sul tuo pensiero e rilassati, avvicina le mani e aspetta il segnale.

Applica gentilmente e delicatamente le mani a partire dalla testa verso il basso.

Il paziente che sta per ricevere questo trattamento deve purificare il pensiero e sentirsi a proprio agio e con il desiderio di guarire.

Non bisogna dimenticare di sentirsi riconoscenti.

La gratitudine è una grande cura per la mente.

In ogni caso, il disagio del paziente potrebbe essere diagnosticato solo con il tocco della mano.

L'Autore

Federico Scotti

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Federico Scotti è filosofo, antropologo e maestro di Reiki tradizionale giapponese. Fondatore del Centro My Reiki, da oltre un decennio si dedica all’insegnamento e alla trasmissione del Reiki con un approccio etico, critico e riflessivo, attento alla storia e al contesto culturale della pratica. Con una solida formazione in filosofia e antropologia della salute, integra il pensiero critico con lo studio delle pratiche di guarigione non biomediche, approfondendo in particolare i temi dell’embodiment, dei paesaggi terapeutici e delle prospettive culturali e decoloniali del benessere. Autore di diversi libri sul Reiki, promuove una visione profonda e non dogmatica della disciplina, in dialogo con la ricerca antropologica e con le trasformazioni spirituali contemporanee. Ogni anno accompagna gruppi di praticanti in Giappone nei Reiki Tour, percorsi esperienziali e trasformativi nei luoghi legati alla storia di Usui Sensei. Nel suo insegnamento, integra la pratica con la consapevolezza critica: per lui, il Reiki è prima di tutto una forma di ascolto profondo e di relazione consapevole con il vivente, inteso non solo come corpo umano, ma come insieme di legami, emozioni, paesaggi e memorie. Una cura che non separa, ma connette.

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