Lo Shintoismo è la religione tradizionale del Giappone, praticata da milioni di persone in tutto il paese e oltre. Originariamente basata sulla venerazione degli spiriti della natura, la religione ha subito una serie di influenze nel corso dei secoli, tra cui quelle del Confucianesimo e del Buddhismo.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio ogni aspetto dello Shintoismo, dalle sue origini e storia, alle sue credenze e pratiche, alle divinità e agli spiriti venerati, ai santuari e ai riti, alle festività, all’arte e alla cultura, all’influenza sulla società giapponese, allo Shintoismo al di fuori del Giappone, alle critiche e alle controversie.
Origini e storia dello Shintoismo
Lo Shintoismo ha origini antichissime, risalenti a oltre 2000 anni fa, quando la popolazione del Giappone era composta principalmente da tribù indigene. Queste tribù credevano in una vasta gamma di spiriti della natura, tra cui kami (divinità), yōkai (esseri soprannaturali) e altri tipi di esseri. Queste credenze sono alla base del nucleo originario dello Shinto, una religione che inizialmente non aveva un nome specifico.
Con l’avvento del Buddhismo e del Confucianesimo nel Giappone nel VI secolo d.C., lo Shintoismo ha subito una serie di influenze che hanno portato alla creazione di una forma più strutturata di religione. Nel periodo Heian (794-1185), lo Shintoismo si sviluppò come religione ufficiale del Giappone, con l’istituzione di un sistema di santuari e di un clero professionale. In questo periodo, lo Shintoismo divenne parte integrante della vita pubblica e privata dei giapponesi, e molte pratiche e credenze furono formalizzate e codificate.
Durante il periodo Tokugawa (1603-1868), lo Shintoismo subì ulteriori influenze, tra cui quella del Neo-Confucianesimo. In questo periodo, lo Shintoismo si concentrò sulla creazione di una gerarchia sociale e di un sistema di valori che potesse sostituire quello della precedente classe guerriera. Lo Shintoismo divenne così uno strumento per consolidare l’autorità del governo centrale.
Nel periodo Meiji (1868-1912), il governo giapponese sostenne attivamente lo Shintoismo come una forma di nazionalismo, utilizzando la religione come strumento per unificare il paese sotto un’unica identità nazionale. In questo periodo, lo Shintoismo fu usato anche per giustificare la politica di espansione e di colonizzazione dell’Impero giapponese. Furono create molte organizzazioni nazionali che promuovevano la pratica dello Shintoismo, e molti santuari furono costruiti in tutto il paese.
Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale, lo Shintoismo fu diviso dalla politica statale e divenne una religione completamente separata dallo Stato. Oggi, lo Shintoismo continua ad essere una delle principali religioni del Giappone, anche se il numero di praticanti è in diminuzione, con molte persone che preferiscono un’ideologia più secolare. Tuttavia, la religione ha ancora un impatto significativo sulla cultura e sulla società giapponese, con molte festività, riti e tradizioni ancora in vigore.
Credenze e pratiche
Lo Shinto si basa sulla venerazione degli spiriti della natura e sull’idea di vivere in armonia con il mondo naturale. Le credenze e le pratiche dello Shintoismo sono molto variegate, ma alcune caratteristiche sono presenti in quasi tutte le sue forme.
Gli oggetti sacri dello Shintoismo includono kamidana (altari per la venerazione dei kami), gohei (strisce di carta bianca usate per la purificazione), shimenawa (corde sacre intrecciate) e kadomatsu (ornamenti di bambù utilizzati durante il Capodanno Shinto). Questi oggetti sacri sono spesso utilizzati nei santuari Shinto e durante i rituali e le celebrazioni.
Gli sciamani e i guaritori sono figure importanti nello Shintoismo, e spesso vengono consultati per curare malattie fisiche e spirituali. Nel periodo Heian (794-1185), gli sciamani erano noti come Miko, giovani donne che venivano scelte per servire nei santuari come medium per la comunicazione con gli dei. Oggi, le Miko sono ancora presenti nei santuari Shinto, dove si occupano di attività come la pulizia del santuario e la partecipazione a rituali.
Gli Yamabushi sono invece i praticanti del Shugendō, una religione giapponese che combina elementi dello Shintoismo, del Buddhismo e del Taoismo. Gli Yamabushi sono noti per le loro pratiche ascetiche, come la meditazione, il digiuno e le escursioni nelle montagne. In passato, gli Yamabushi erano anche noti come esorcisti, in grado di liberare le persone dagli spiriti maligni.
La purificazione e i riti di passaggio sono anche importanti nello Shintoismo. Ad esempio, la cerimonia di nascita di un bambino, chiamata Miyamairi, coinvolge la presentazione del bambino al kami del santuario, mentre la cerimonia di matrimonio Shinto coinvolge la purificazione degli sposi prima della cerimonia.
Il rapporto tra umani e divinità nel Shintoismo è molto diverso da quello di altre religioni. Nello Shinto, gli esseri umani non cercano di raggiungere la salvezza o la redenzione attraverso la religione, ma piuttosto cercano di vivere in armonia con gli spiriti della natura e di ricevere le loro benedizioni.
Divinità e spiriti nello Shinto
Il pantheon dello Shintoismo è vasto e diversificato, con numerosi kami e yōkai venerati in tutto il paese. Alcuni dei principali kami includono Amaterasu (la dea del sole), Susanoo (il dio della tempesta) e Inari (la dea del riso e della fertilità).
Lo Shinto venera una vasta gamma di divinità e spiriti della natura, noti come kami. Gli kami sono presenti in ogni elemento della natura, come i fiumi, le montagne, gli alberi e le rocce, e sono considerati i guardiani della terra e dei suoi abitanti.
Tra le divinità più importanti del pantheon Shinto, spicca Amaterasu, la dea del sole e del cielo. Nel mito della creazione del Giappone, si racconta che Amaterasu abbia dato origine alla terra, e la sua luce rappresenta la vita stessa. Amaterasu è considerata la protettrice del Giappone e dei suoi governanti, ed è venerata in molti santuari in tutto il paese.
I Tama sono invece gli spiriti dei morti, e si crede che siano in grado di influenzare la vita dei vivi. Il culto degli antenati è molto importante, e molte famiglie giapponesi hanno un’area dedicata agli spiriti dei propri antenati nella propria casa.
Il Tengu è un’altra figura di rilievo nello Shintoismo, spesso rappresentato come un essere umanoide con il naso lungo e un paio di ali. Si crede che i Tengu siano spiriti della montagna e che proteggano la natura e gli animali selvatici. In passato, i Tengu erano temuti come creature malvagie, ma oggi sono spesso rappresentati in modo positivo nelle opere d’arte e nella cultura popolare.
Oltre a queste divinità e spiriti, lo Shintoismo venera anche altri kami, tra cui quelli associati a particolari santuari o luoghi sacri. Ad esempio, il santuario di Ise, uno dei santuari più importanti dello Shintoismo, è dedicato a Amaterasu e al dio del mare, mentre il santuario di Izumo è dedicato al dio della guerra.
Santuari e riti
I santuari Shinto sono luoghi sacri dove i kami vengono venerati e dove i praticanti dello Shintoismo possono pregare e meditare. La struttura del santuario Shinto è molto specifica, con un torii (un arco di pietra o di legno) che segna l’ingresso al santuario. Si tratta di un portale in legno o pietra costituito da due colonne verticali con un’architrave orizzontale che le connette alla sommità.
Il Torii segna l’ingresso ai santuari Shinto e rappresenta la separazione tra il mondo terreno e il sacro. Si crede che attraversando il Torii si entri in uno spazio sacro e protetto, dove gli dei risiedono e si può pregare e offrire omaggi.
Il Torii è spesso dipinto in rosso arancione, che è il colore tradizionale dello Shintoismo, ma ci sono anche Torii di altri colori. Le dimensioni del Torii possono variare da pochi centimetri a decine di metri, a seconda dell’importanza del santuario.
Alcuni santuari sono dedicati a specifici kami, mentre altri sono dedicati a kami generici. I santuari possono essere di dimensioni variabili, da piccole cappelle a grandi complessi con diversi edifici.
I riti e le celebrazioni sono una parte importante dello Shintoismo, con molte feste stagionali e rituali di purificazione che si svolgono durante l’anno. Ad esempio, il festival di primavera Setsubun coinvolge il lancio di fagioli per allontanare gli spiriti maligni, mentre il festival estivo Bon prevede la venerazione degli antenati.
Le offerte e i sacrifici sono anche comuni nei santuari Shinto, con le persone che lasciano oggetti come cibi, bevande o monetine come segno di rispetto per i kami. Alcuni santuari prevedono anche la possibilità di fare un’offerta più grande, come l’acquisto di una stele votiva o la donazione di una somma di denaro.
Festività Shinto
Le festività sono una parte importante dello Shintoismo, e molte di queste festività sono collegate alle stagioni e alla natura. Molte delle festività hanno radici antiche che risalgono ai primi tempi dello Shintoismo, e sono state trasmesse di generazione in generazione.
Il Capodanno Shinto, chiamato Hatsumode, è una delle festività più importanti dell’anno, che si celebra il primo gennaio di ogni anno. Durante questa festività, le persone visitano i santuari per pregare per la prosperità e la buona fortuna per il nuovo anno. Molte persone acquistano anche amuleti e oggetti sacri per portare loro fortuna e protezione durante l’anno.
Il Setsubun è un’altra festività importante, che si svolge il 3 o 4 febbraio di ogni anno. La festa coinvolge il lancio di fagioli per allontanare gli spiriti maligni e per attirare la buona fortuna. In questa occasione, le persone indossano maschere di demoni e fanno rumore per spaventare gli spiriti maligni.
Il festival estivo Bon è un’altra importante festività dello Shintoismo, che si svolge nel mese di agosto. Il festival onora gli antenati e prevede la pulizia delle tombe, la preparazione di offerte e la partecipazione a danze e spettacoli. La festa è anche un’occasione per rinnovare i legami familiari e per riflettere sulle tradizioni e sulle origini della propria famiglia.
Il Tanabata è un’altra festività importante che si svolge il 7 luglio di ogni anno. La festa celebra l’incontro annuale della dea tessitrice Orihime e del suo amante, il pastore Hikoboshi, che vivono su opposte rive della Via Lattea. Le persone scrivono desideri su pezzi di carta colorati e li appendono ai rami di un bambù decorato, sperando che i loro desideri si avverino.
Il Shichi-Go-San, o la festa per i bambini di 3, 5 e 7 anni, si svolge nel mese di novembre di ogni anno. Durante questa festività, i genitori portano i loro bambini al santuario per pregare per la salute e la felicità. I bambini indossano abiti tradizionali e ricevono dolcetti come segno di benedizione.
Arte e cultura
L’arte e la cultura sono un aspetto importante dello Shintoismo, e molte forme d’arte sono state influenzate dalla religione. La letteratura Shinto include numerosi miti e leggende che raccontano delle divinità e degli spiriti della natura, mentre la musica Shinto e la danza Shinto sono spesso eseguite nei santuari.
L’arte Shinto comprende opere d’arte sacra, come le statue di kami, i dipinti di divinità e gli ornamenti sacri utilizzati nei santuari. Un esempio di arte Shinto è la cerimonia di Tokonoma, che coinvolge la creazione di un piccolo ambiente sacro all’interno della casa, utilizzando oggetti sacri come i kadomatsu o i kamidana.
Il teatro Shinto, come il nō e il kabuki, è stato influenzato dallo Shintoismo, e spesso presenta temi religiosi. Ad esempio, il nō è uno spettacolo teatrale che spesso coinvolge la rappresentazione di divinità o spiriti della natura, mentre il kabuki spesso include riferimenti alle credenze Shinto.
Anche il Reiki di Mikao Usui (1865-1926) ha subito influenze in alcune pratiche dallo Shintoismo.
La ceramica Shinto, la calligrafia Shinto, la moda Shinto e il design Shinto sono tutti aspetti importanti della cultura Shinto, e sono spesso utilizzati nei santuari o nelle cerimonie religiose. Ad esempio, la ceramica Shinto include la produzione di oggetti sacri come le ciotole per l’offerta del sake, mentre la calligrafia Shinto è spesso utilizzata per scrivere preghiere o invocazioni ai kami.
Anche la moda Shinto ha influenzato la cultura giapponese, con l’utilizzo di tessuti e colori simbolici nel vestiario utilizzato durante le celebrazioni Shinto. Inoltre, il design Shinto è stato utilizzato nella costruzione dei santuari, con l’uso di materiali naturali come il legno e la pietra per creare edifici in armonia con l’ambiente circostante.
Influenza sulla società giapponese
Lo Shintoismo ha avuto un impatto significativo sulla cultura e sulla società giapponese nel corso dei secoli. La religione ha influenzato l’arte, la letteratura, la musica, il teatro e molti altri aspetti della cultura giapponese.
Il governo giapponese ha anche sostenuto attivamente lo Shintoismo nel passato, utilizzando la religione come strumento per unificare il paese sotto un’unica identità nazionale. Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale, lo Shintoismo fu diviso dalla politica statale e divenne una religione completamente separata dallo stato.
Oggi, lo Shintoismo continua ad avere un impatto sulla società giapponese, con molti santuari che sono considerati luoghi di preghiera e meditazione. La religione è anche un’importante attrazione turistica, con molte persone che visitano il Giappone per vedere i santuari e partecipare alle festività religiose.
Lo Shintoismo al di fuori del Giappone
Lo Shintoismo è stato esportato in altre parti del mondo, anche se la religione è molto meno diffusa al di fuori del Giappone. In molti paesi, lo Shintoismo è stato influenzato dal sincretismo religioso, con molte pratiche e credenze dello Shintoismo che si sono fuse con altre religioni.
Le comunità giapponesi all’estero spesso mantengono la pratica dello Shinto, e ci sono anche gruppi di praticanti non giapponesi che seguono la religione. Tuttavia, lo Shintoismo è spesso visto come una forma di cultura giapponese più che come una vera e propria religione.
Critiche e controversie
Come molte religioni, lo Shintoismo ha subito critiche e controversie nel corso dei secoli. Una delle principali controversie riguarda il legame tra lo Shintoismo e la politica, con molte persone che criticano il governo giapponese per il suo sostegno al nazionalismo e alla politica di promuovere lo Shintoismo.
Altri problemi riguardano la questione della separazione tra Stato e religione, con molte persone che sostengono che lo Shintoismo dovrebbe essere completamente separato dal governo giapponese. Inoltre, ci sono state controversie sulle visite dei politici giapponesi al santuario Yasukuni, che onora i soldati morti in guerra, incluso quelli coinvolti in crimini di guerra.
Ci sono anche state critiche alla presenza dello Shintoismo nel sistema educativo giapponese, con molte persone che sostengono che la religione non dovrebbe essere insegnata nelle scuole pubbliche. Alcune persone sostengono anche che lo Shintoismo sia stato utilizzato come strumento per promuovere l’ideologia nazionalista giapponese.
Risorse per approfondire
- “Encyclopedia of Shinto”: questo sito web è un progetto del Kokugakuin University, la principale università giapponese per lo studio delle scienze umane, e rappresenta una fonte autorevole di informazioni sullo Shintoismo. L’enciclopedia copre una vasta gamma di argomenti, dalle pratiche religiose ai miti e alle leggende, fino alla storia e all’architettura dei santuari. Il sito è disponibile in giapponese e in inglese.
Link: http://eos.kokugakuin.ac.jp/modules/xwords/
- “Jinja Honcho”: questo è il sito ufficiale dell’organizzazione religiosa giapponese Jinja Honcho, che rappresenta circa 80.000 santuari Shinto in tutto il paese. Il sito fornisce informazioni sulle attività di Jinja Honcho e sui principali santuari Shinto, nonché su temi quali la filosofia e la pratica religiosa dello Shintoismo. Il sito è disponibile in giapponese, inglese e altre lingue.
Link: https://www.jinjahoncho.or.jp/en/
- “Tsubaki Grand Shrine of America”: questo sito web rappresenta uno dei principali santuari Shinto negli Stati Uniti d’America, situato nello stato di Washington. Il sito fornisce informazioni sulle pratiche e sulle cerimonie religiose dello Shintoismo, nonché su temi quali la spiritualità e la meditazione. Il sito è disponibile in inglese.
Link: https://tsubakishrine.org/
- “Kami no Michi: The Way of the Kami”: questo sito web è gestito dallo scrittore e studioso di religioni giapponesi Rev. Dr. Patrick Lafcadio. Il sito fornisce informazioni sullo Shintoismo e sui suoi principi fondamentali, nonché sulle pratiche spirituali e sulle cerimonie religiose. Il sito è disponibile in inglese.