Abbiamo visto nella parte precedente come la preoccupazione sia frutto di un circolo vizioso della mente, che si muove in modo frenetico tra futuro e presente anticipando fatti e ragionamenti e scatenando emozioni forti e a volte incontrollabili. È emerso in modo chiaro che la paura e il tempo sono i due elementi comuni a tutte le preoccupazioni.
[av_icon_box icon=’188′ position=’left’ title=” link=” linktarget=’no’] La preoccupazione è un’abitudine della mente che dà consistenza di realtà al futuro nel presente generando paura ed emozioni negative.[/av_icon_box]
Sembra dunque che la mente non possa fare a meno di svolgere questa attività di anticipazione e in molte persone, come abbiamo visto, la preoccupazione diventa elemento dominante della loro vita.
Spesso succede inoltre che se non siamo preoccupati, ci induciamo delle preoccupazioni perchè abbiamo la convinzione che l’atto del preoccuparsi sia il modo migliore di occuparci di qualcosa. È talmente annidata in noi l’abitudine della mente ad anticipare il tempo che non ci sembra normale non preoccuparci di qualcosa e quindi ce ne preoccupiamo.
Ma è molto profonda la differenza tra occuparsi e preoccuparsi di qualcosa. Questa differenza è data dal tempo.
Con la preoccupazione, come detto, il tempo futuro diviene l’oggetto dei nostri pensieri, con l’occupazione invece è il presente, il ‘qui ed ora’ a divenire il fulcro della nostra attenzione.
Differenza tra occupazione e preoccupazione:
[av_iconlist position=’left’] [av_iconlist_item title=’Preoccupazione’ link=” linktarget=’no’ icon=’69’] Con la preoccupazione la mente è impegnata ora ad analizzare pensieri ed eventi futuri e a trovare soluzioni (il più delle volte non le trova) e vaga di pensiero in pensiero producendo uno stato di agitazione che molto spesso diventa cronico.[/av_iconlist_item] [av_iconlist_item title=’Occupazione’ link=” linktarget=’no’ icon=’22’] Con l’occupazione la mente è impegnata sul momento presente, sull’adesso, sul qui ed ora e tutta la nostra attenzione è focalizzata sull’attività (di qualsiasi tipo, anche intellettuale) che stiamo svolgendo.
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È molto importante insistere su questa differenza in quanto saper riconoscere quando ci preoccupiamo di qualcosa e quando ci occupiamo di qualcosa è il punto di partenza per eliminare la preoccupazione dalla propria vita, o almeno limitarne la portata.
Ma al di là delle parole, ciascuno di noi è assolutamente in grado di comprendere questa differenza. Basta guardare alle nostre emozioni.
Sintomi della preoccupazione
Le emozioni negative quali paura, ansia, stress, attacchi di panico sono l’indice che la mente sta lavorando nel futuro (a volte anche nel passato). Quando ci sentiamo quel peso alla bocca dello stomaco, quella scarsa capacità di concentrazione su quello che stiamo facendo, quando guidiamo e ci troviamo a destinazione senza ricordarci la strada che abbiamo percorso, quando parliamo con qualcuno e non ci ricordiamo che cosa la persona ci ha detto, questi sono solo alcuni indici del fatto che non stiamo occupandoci di qualcosa ma stiamo preoccupandoci.
Come ho scritto in precedenza la preoccupazione è subdola, la nostra mente è in grado di farci preoccupare senza che noi ce ne accorgiamo. Quindi ci troviamo in uno degli stati appena descritti senza rendercene conto, quando ormai è tardi ed è difficile uscirne.
Per non parlare degli stati di preoccupazione cronici. La preoccupazione cronica si instaura nella nostra vita quando ormai siamo così abituati a preoccuparci che la nostra condizione di vita normale diventa questa. La preoccupazione cronica è estremamente pericolosa, non solo perchè abbassa drasticamente la qualità della nostra vita, ma anche perchè può indurre nel nostro fisico patologie anche gravi.
[av_icon_box icon=’188′ position=’left’ title=” link=” linktarget=’no’] Gli stati d’ansia o di paura o di frustrazione prolungati nel tempo possono agire da innesco per malattie più o meno gravi, in quanto indeboliscono il nostro sistema immunitario.[/av_icon_box]
Le emozioni negative prodotte dalla preoccupazione, se diventano l’elemento predominante della nostra vita, hanno una ricaduta sul nostro stato di salute fisica e minano alla base la nostra naturale capacità di combattere le malattie. (Continua…)
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