Noi non siamo le nostre preoccupazioni: osserviamo la preoccupazione

Federico ScottiRisorse Reiki4 Commenti

osservare preoccupazioni

cattiva abitudine della menteAbbiamo visto come l’occupazione prediletta della mente sia quella di vivere nel futuro o nel passato. Questa cattiva abitudine genera la preoccupazione, frutto di un circolo vizioso che induce stati d’animo di agitazione, paura e, in molti casi, veri e propri attacchi di panico.

La costante abitudine alla preoccupazione induce poi, in molte persone, l’attitudine a scambiare la preoccupazione con l’occupazione. Nella parte precedente ho insistito molto sulla differenza tra la preoccupazione e l’occupazione, ritenendo la comprensione di questa differenza importante come punto di partenza per comprendere meglio i nostri stati di preoccupazione e allontanarli dalla nostra vita.

Osservare la preoccupazione

In primo luogo impariamo a riconoscere la preoccupazione. È molto più semplice di quanto si possa pensare. Basta osservare le proprie emozioni.

Sapersi osservare è molto importante, l’osservazione di noi stessi già ci porta a un livello di consapevolezza differente. Le nostre preoccupazioni diventando oggetto di osservazione da parte nostra e cominciano a perdere quella potenza invasiva e pervasiva e quel predominio che hanno su di noi. Porsi come osservatori delle nostre emozioni e delle nostre preoccupazioni ci permette di cominciare a prenderne le distanze, di porle come qualcosa di esterno da noi.

Uno dei problemi principali che rendono le preoccupazioni così difficili da estirpare è che tendiamo ad identificarci con esse. Ma noi non siamo le nostre preoccupazioni, la preoccupazione è semplicemente un effetto, un sintomo di una cattiva abitudine della mente che guarda al futuro e gli dà consistenza di realtà nel qui ed ora.

Noi non siamo le nostre preoccupazioni

osservare preoccupazioniImparare a non identificarsi con i nostri stati d’animo e con le nostre preoccupazioni assumendo l’atteggiamento di osservatori ci porta ad allontanarci dagli effetti delle cattive abitudini della mente, e, con l’esercizio, impareremo ben presto a riconoscere immediatamente che è in atto in noi un processo che porterà sicuramente alla preoccupazione.

Continuando ad osservare le nostre emozioni possiamo quindi schematizzare e oggettivare il processo che ci porta a preoccuparci. Questa schematizzazione deve partire come detto dagli effetti, è il modo più semplice perchè ciascuno di noi è in grado di riconoscere ‘come sta’. Con la pratica saremo poi in grado di isolare da subito i pensieri che portano alla preoccupazione, ma è bene cominciare dagli effetti, quando cioè la preoccupazione è già in atto.

Potrebbe essere utile le prime volte scrivere le nostre osservazioni rispondendo alle domande relative all’osservazione di noi stessi.

 

Che emozioni provo ora? Paura, angoscia, panico, rabbia, incertezza, dubbio ecc. ecc.

Come mi sento fisicamente ora? Groppo allo stomaco, difficoltà a concertarmi, mal di testa, sudori freddi, mal di stomaco, tremori ecc. ecc.

C’è qualcosa che è successo o sta succedendo che mi sta dando fastidio? Ho appena ricevuto una telefonata dal mio capo che mi chiede di consegnare la relazione per domani invece che per dopodomani e io non ho ancora scritto nulla. Mio marito o mia moglie mi ha appena scritto un sms dicendomi che stasera farà molto tardi per ragioni di lavoro.

Quando dico ‘ci sta dando fastidio’ intendo qualsiasi fatto o evento che in qualche modo attrae in modo insistente la nostra attenzione, qualcosa a cui non possiamo fare a meno di pensare, qualunque cosa stiamo facendo.

 

Riprendendo gli esempi del punto precedente:

Evento:

Ho appena ricevuto una telefonata dal mio capo che mi chiede di consegnare la relazione per domani invece che per dopodomani e io non ho ancora scritto nulla.

Pensieri:

Come faccio ora? gli ho detto che non c’è nessun problema, ma non ho ancora fatto nulla! Non ce la farò mai, domani se mi andrà bene riuscirò a presentare una relazione fatta in qualche modo e farò una figuraccia! ma potrà licenziarmi per questo? e se mi dessi malato all’ultimo momento? Ma cosa mi invento? e se mi scopre? E comunque non ce la posso fare per domani, sono già le 5, dovrei lavorare tutta la notte! Poi stasera ho la cena con gli amici e non posso tirarmi indietro, si arrabbierebbero! Quindi ho ancora meno tempo! Ma come faccio ora?

Evento: 

Mio marito o mia moglie mi ha appena scritto un sms dicendomi che stasera farà molto tardi per ragioni di lavoro.

Pensieri:

È la terza volta in un mese che succede. E se mi stesse tradendo? Ma no è impossibile, chi può aver conosciuto senza di me? Eppure la cosa mi puzza, e comunque in ogni caso quando torna mi sente! Non è il modo di fare… Però se mi faccio vedere arrabbiato magari pensa che sono geloso! Non voglio dargli questa soddisfazione. Ma cosa sto dicendo! Non mi tradirebbe mai! Si vede che mi ama. Eppure negli ultimi tempi mi sembra che si sia allontanata un po’… Ma come faccio a capire che mi sta tradendo? Non posso mica chiederglielo!  Però il dubbio è forte, c’è qualcosa che non va qui…

 

Questo semplicissimo esercizio ci aiuta a capire che tutte le preoccupazioni sono generate dai nostri pensieri attraverso un movimento della mente che ‘anticipa’ possibili scenari futuri nel momento presente.

Possiamo quindi renderci conto di un altro elemento importante e fondamentale per comprendere fino in fondo le dinamiche della preoccupazione e controllarle:

Se siamo in grado di osservare le nostre emozioni e i nostri pensieri noi non siamo la nostra mente!

Nel prossimo post cercherò di approfondire meglio questo concetto, che ha un’importanza vitale se vogliamo porre freno alle cattive abitudini della nostra mente.

 

Sarebbe molto interessante se tu volessi condividere nei commenti la tua personale esperienza con la preoccupazione, sono sicuro che ognuno di noi può offrire utilissimi spunti di riflessione a partire dalla suo rapporto con pensieri e preoccupazioni. Condividili quindi!

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L'Autore

Federico Scotti

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Insegnante e terapeuta Reiki, autore di libri sul Reiki, facilitatore Mindfulness

4 Comments on “Noi non siamo le nostre preoccupazioni: osserviamo la preoccupazione”

  1. Nella vita ho sempre avuto la preoccupazione e la paura di non essere mai abbastanza:buona, brava, piacevole, sociale..ecc.Ricordo il peso delle parole di mia madre che mi classificava mediocre e che per il 90%della sua vita non ha mai avuto fiducia in me. Ho lavorato parecchio ma un pezzetto alla volta mi sono ricostruita o meglio mi sono “riconosciuta”come una persona autentica unica con le potenzialità che non sapevo di avere. Preoccuparsi perché? A cosa serve? Mi fa stare bene o male? mi risolve il problema? Ammiravo una mia collega che spesso sentivo cantare, sempre sorridente e si che la sua vita era n bel casino! E lei mi diceva:”tanto cosa cambia?”. Ecco la verità! Cosa cambia? mi rovino l’oggi per un ipotetico domani? Ne vale la pena? Il 15dicembre scorso una mia amica è morta per tumore a 40anni e 2 gg prima di lasciare questo mondo mi ha detto:”Manu quanto mi sono preoccupata per niente senza capire quanto ogni giorno, ogni attimo della mia vita fosse prezioso..”..la porto nel cuore con amore occupandomi di me e dei miei cari giorno per giorno.

  2. Nella vita ho sempre avuto la preoccupazione e la paura di non essere mai abbastanza:buona, brava, piacevole, sociale..ecc.Ricordo il peso delle parole di mia madre che mi classificava mediocre e che per il 90%della sua vita non ha mai avuto fiducia in me. Ho lavorato parecchio ma un pezzetto alla volta mi sono ricostruita o meglio mi sono “riconosciuta”come una persona autentica unica con le potenzialità che non sapevo di avere. Preoccuparsi perché? A cosa serve? Mi fa stare bene o male? mi risolve il problema? Ammiravo una mia collega che spesso sentivo cantare, sempre sorridente e si che la sua vita era n bel casino! E lei mi diceva:”tanto cosa cambia?”. Ecco la verità! Cosa cambia? mi rovino l’oggi per un ipotetico domani? Ne vale la pena? Il 15dicembre scorso una mia amica è morta per tumore a 40anni e 2 gg prima di lasciare questo mondo mi ha detto:”Manu quanto mi sono preoccupata per niente senza capire quanto ogni giorno, ogni attimo della mia vita fosse prezioso..”..la porto nel cuore con amore occupandomi di me e dei miei cari giorno per giorno.

  3. Diciamo che questa pratica dell’osservazione già l’ho eseguita spesso spontaneamente per conto mio, ma nonostante questo la preoccupazione continua lo stesso a bussare alla mia porta…per quanto osservi , se hai una bolletta the 600 euro the pagare e non hai I soldi per pagarla, continui a non dormire tranquillo!

  4. Diciamo che questa pratica dell’osservazione già l’ho eseguita spesso spontaneamente per conto mio, ma nonostante questo la preoccupazione continua lo stesso a bussare alla mia porta…per quanto osservi , se hai una bolletta the 600 euro the pagare e non hai I soldi per pagarla, continui a non dormire tranquillo!

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